Gelosia e furore. 230Io qui ’l fischiar non sento
Dell’irrision crudele,
Della calunnia atroce....
(Da un lato la luna sull’orizzonte, dall’altro i primi raggi del sole.
Non di Faon l’immago
La mente qui mi turba, 235Come ne’ dì che furo.
Di lontano la scorgo
Quasi di nubi avvolta,
Qual veggio la cadente,
Del suo chiarore orbata, 240Mezzo-visibil luna....
Già sta sull’orizzonte
Il nuovo sol!... Saluto,
Del lume, della vita
E della gioja il Nume! 245L’ultima volta, o sole,
Or te Saffo saluta.
Io festinava il passo
Per troncar questa mia
Intolleranda vita 250In seno all’atra notte,
Le lusinghe temendo
D’un mondo che s’abbella
Dal tuo vivo splendore.
Discendere io voleva, 255Da te non vista, all’Orco.
Ma tu che ’l mondo allegri,
Piangendo forse il fato
Di Saffo, che sovente
Sull’inspirata lira 260Le tue lodi cantava,
Nasconderle volesti
Gli orrori della morte,
Spargendo gli splendenti
Lusinghieri tuoi raggi 265Sulla tremenda via
Del sotterraneo mondo.
Sì, mitigar volesti,
Accelerando il passo,
Tu di tua cantatrice 270La spaventosa fine....
(Incominciamento d’una meteora1 assai frequente nel mare Jonico.)
Quale nebbia purpurea
Vela subitamente
Tutto d’intorno il mare?
Qual strano eppur vezzoso 275Spettacolo fra quelli
Dïafani vapori
Agli occhi s’appresenta?
In cima a due pendici
Da boschetti adombrate 280Alzasi immensa rupe.
In vetta ad essa splende
Un maestoso tempio
Con ale, che composte
Sono di doppia fila 285D’altissime colonne....
Veggio fra le colonne
Forme umane girarsi
Di gigantea grandezza....
Scerno nelle lor mani 290Lire antiche e lïuti...,
Ravviso in essi Orféo
E Lino ed Arïone
E Tamiri ed Omero....
Odo dell’alte lire 295Gli armonïosi accenti....
I campi Elisj stanno
Innanzi agli occhi miei....
Al piè dell’alta rupe
Spandesi, quasi un mare, 300Un limpidetto lago....