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A lei ne viene e dice:
485«Ricevi dalle mani
Di Pindaro, o Corinna,
Il lauro vittorioso,
E sii nell’avvenire
La gloria e le delizie
490Di questa patria terra,
Qual Pindaro lo fu.»
E colla propria destra
Egli l’illustre serto
Intralcia fra gli sciolti
495Capelli di Corinna.
Fiammeggiano le guancie
Dell’alma giovanetta
E sembrano due rose,
D’un lauro all’ombra nate,
500Che vengono bagnate
Dal pianto dell’Aurora.