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Per quanto il mar s’infurii,
     Non giunge a quest’altezza;
     E ’l fulmine si spegne
     70Pria di venirne a me.

Dov’io lo sguardo volga,
     Dovunque miro intorno
     Di che nutrir appieno
     La mandra ed il pastor.

75Qui colle rosee guance
     Il grato pomo invita,
     Là mi ride la pera
     Più dolce assai del miel.

Indora là ’l mughetto
     80La placida pianura,
     Di porpora si veste
     Qui l’erto monticel.

Fiorisce nelle valli
     La vezzosetta rosa,
     85Sull’alte cime nostre
     Fiorisce la beltà.

Chi misurarsi puote
     Con noi nel dolce canto?
     Chi nel suonar il flauto
     90O nel danzar si può?

All’ore ratte e liete
     D’un bel mattino estivo
     Assomigliar si ponno
     Di nostra vita i dì.

95E se tranquillo e placido
     L’ultimo dì s’appressa:
     Noi l’accogliam con gioja,
     Perchè ne guida al ciel.