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     Quando dal sen dell’ombre
     Si lancia un atro serpe
     Coll’ampia fauce aperta...
     Dell’innocente augello
     75Il roseo sangue scende
     Lungo la verde pianta.
Atene, udito ch’ebbe
     Il gemito, dolente
     Dell’augel moribondo,
     80Uccise irata il mostro.
S’unisce ’| sangue roseo
     Del cantatore estinto
     All’amena verzura
     Del vacillante giunco
     85Che, qual un Eco, suona
     Dell’usignuol le note.
L’industrïosa Atene,
     Cavandolo dal suolo,
     Formonne il dolce Flauto.
     90Benigna poi cedendo
     Ai preghi delle Grazie,
     Ella lor diè ’l soave
     Stromento, che bentosto
     Accompagnò ne’ tempj
     95Delle leggiadre Dive,
     In vece della lira,
     L’inno che nelle feste
     Lor cantano divoti
     Amabili fanciulli.