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ELICE


Coro di Pastori
               Grazie rendete ai Numi
               Per ogni dono lor:
               Ed alle preci vostre
               Si piegheranno ognor.

               5Delle ecatombi opime
               Non curano l’odor,
               Ma piace lor sincera
               Pietà di grato cor.

               Odian lo sconoscente
               10Che di favor colmar,
               L’abbassano sdegnati
               Vieppiù che già l’alzar.
Il Viaggiatore
Mostratemi, o pastori,
     Qual è la via che guida
     15Ad Elice spaziosa
     Dall’alte ed auree torri?
     Per quant’io so non deve
     Esser di qui lontana.
Ma perchè mai l’un l’altro
     20E di stupore in atto
     Vi mirate tacendo?
     Siete forse stranieri,
     Giunti col gregge or’ora?
Uno dei Pastori
Oimè fosse pur vero,
     25Che stranieri or or giunti
     Veduta non avessimo
     Elice rovinar:
     Là ’ve biancheggia l’onda,
     Testè, nel suo splendore
     30Dell’almo sol rivale,
     L’alta Nettunia prole,
     Elice torreggiava...
Colle ricchezze sue
     Patrasso, Egio, Bolina
     35E tutte l’altre amene
     E splendide cittadi,
     Vicine al mar, vincendo,
     Pomposa qui brillava
     Elice, dal Sovrano
     40Dell’ocean fondata.
     Egli, non rade volte
     Suo caro ed opulento
     Corinto abbandonando,
     Premuroso veniva
     45A visitar l’amata
     Elice sorprendente;
     Ne’ cui dorati tempj
     Ed olezzanti boschi
     Con gioja dimorava.
     50Ei sempre con novello
     Piacer vedea nel porto
     Sua colossale immagine,
     Incomparabil opra.
     Sovente quando i flutti,
     55Dall’aquilon commossi,
     Batteano con furore
     Le spazïose mura
     Della città diletta;
     Dell’oceano il Sire,
     60Armato del tridente