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VIII


CONCLUSIONI FILOSOFICHE

SULLA TEORIA

DELLA RELATIVITÀ PARTICOLARE


La teoria della Relatività particolare, che abbiamo or ora accennato a grandi tratti, ha prodotto la più viva sensazione, non solo nel mondo degli scienziati, ma anche in tutti gli ambienti, perché essa scuote le fondamenta delle nostre concezioni del tempo e dello spazio. Giammai fino ad ora si era pensato che il giudizio seguente: “Questa lunghezza portata su di una spranga rigorosamente rigida ha 10 centimetri” potesse avere un significato che non fosse assoluto. Non era balenato alla mente di alcuno il farne dipendere la validità o la non validità da una qualsiasi circostanza, come per esempio dallo stato di movimento di colui che enunciava questa affermazione. Prima non era venuto in mente a nessuno che due avvenimenti potessero essere simultanei o meno secondo l’osservatore, o che l’ordine della loro successione potesse essere per l’uno l’inverso di quello che è per l’altro. Enunciamo ancora una volta i fatti che hanno determinato la marcia rivoluzionaria della teoria della relatività. Le tre proposizioni:

1º La velocità della luce è costante in modo assoluto per qualsiasi osservatore,

2º I movimenti rettilinei ed uniformi di tutti i sistemi sono relativi gli uni rispetto agli altri,


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