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64 | LA RELATIVITÀ PARTICOLARE |
dell'osservatore; nel caso della luce si trova allora l'angolo di 1/3 di minuto, ossia il 1/100 circa del diametro apparente della luna o del sole. Questo fenomeno ben conosciuto dagli astronomi già da lungo tempo è “l'aberrazione.”
Vi è qui ragione per parecchie osservazioni. Abbiamo dato or ora una spiegazione assolutista dell'aberrazione, secondo il principio della relatività meccanica, mentre che nel capitolo precedente ci eravamo appoggiati sul principio della relatività elettromagnetica; la differenza essenziale è che i movimenti della meccanica si combinano secondo il “parallelogramma delle forze” mentre che la teoria della relatività elettromagnetica nega la possibilità di comporre il movimento della luce con un movimento qualunque. Tutti e due tuttavia sono in grado di spiegare il fenomeno e conducono allo stesso risultato quantitativo.
La seconda osservazione è che in più della prospettiva spaziale ben conosciuta, vi è una specie di prospettiva cinematica. Si sa che lo stesso paesaggio non ha lo stesso aspetto a seconda del punto dal quale lo si osserva. La teoria dell'aberrazione ci mostra di più che, da uno stesso punto, il suo aspetto varia secondo la direzione e la velocità dell'osservatore che passa per quel punto, e la variazione è tanto più grande quanto più grande è questa velocità. Anche se tale velocità non fosse che quella del suono, i metodi astronomici moderni potrebbero pur sempre scoprire l'aberrazione ch'essa produrrebbe.
D'altra parte dal punto di vista del principio