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62 LA RELATIVITÀ PARTICOLARE


c) L'aberrazione

Nel capitolo precedente la differenza dei tempi tra gli orologi in quiete e in movimento si ricollega, in un caso particolare, alla differenza delie direzioni nelle quali ciascuno dei due osservatori cerca il medesimo punto. Questa differenza di direzione è assolutamente indipendente dalla teoria della Relatività; essa è conosciuta dagli astronomi già da duecento anni, e la sua valutazione pratica fa parte del lavoro quotidiano dell’astronomo. Questi fatti, che si adattano molto bene nella nostra teoria e sono facili a comprendere, non sono sempre trattati in modo soddisfacente nelle opere di astronomia popolare; noi quindi ci fermeremo su di essi un po’ piú a lungo di quello che non l’esigerebbe lo scopo del nostro lavoro.

Per prendere un paragone spesso usato, immaginiamo un uomo munito di un tubo cilindrico, che gli faccia come da grondaia, il quale cammini sotto la pioggia. Se non c’è vento questa cade rigorosamente secondo la verticale. Supponiamo che il nostro uomo si sia proposto di portar la sua grondaia in modo che le gocce d’acqua la traversino senza incontrare ostacolo senza toccarne le pareti; è evidente che, se non si muove, la dovrà tenere verticale. Egli si mette allora in moto e vuole continuare il suo tentativo. S’egli mantiene la grondaia nella stessa posizione, le gocce che entrano dall’alto vengono ad urtarla alla parte posteriore e non la traversano perciò senza trovare ostacolo; ma se egli la inclina nel