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48 LA RELATIVITÀ PARTICOLARE


Cerchiamo di fare ancor meglio spiccare questo concetto. Sino ad ora non abbiamo parlato che della propagazione rettilinea della luce; in realtà essa si fa in tutte le direzioni dello spazio, a forma adunque di sfera in tutti i lati. Supponiamo che nello spazio vuoto si produca un lampo luminoso in un punto determinato, e che nello stesso tempo questo punto sia attraversato da un innumerevole sciame di osservatori giungenti da tutti i lati con delle velocità differenti, tutti animati da movimenti rettilinei ed uniformi. Che cosa vedranno essi? Rappresentiamoci il fenomeno che si produce gettando una pietra nell’acqua; si forma un sistema di rughe anulari concentriche. Questi anelli s’ingrandiscono a mano a mano, ma per quanto grandi essi diventino, si distingue sempre il centro dal quale sono sorti e al quale rimangono concentrici; non abbiamo piú difficoltà a rappresentarci questo sistema di rughe trasportato col suo centro da un fiume di corrente tranquilla e continua: tutto il processo ben conosciuto della propagazione delle onde si ritrova se si considera l’acqua come un sistema in quiete relativa, e ciò nonostante noi possiamo senza difficoltà rappresentarcela come mobile in rapporto, per esempio, alla riva considerata come fissa.

In compenso ciò che oltrepassa la nostra immaginazione è di accettare che il sistema di onde possa avere parecchi centri divergenti, a partire da uno stesso punto con una velocità sensibilmente inferiore a quella del movimento ondulatorio, ma tuttavia notevole, e che, in qualsiasi istante uno qualunque di questi punti possa es-