Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
I NUOVI FATTI | 29 |
spesso enunciata: le condizioni non sono rigorosamente le stesse nei due casi; nell’uno la sorgente luminosa si trova nel sistema fisso, e dall'esterno essa invia nel tubo un raggio luminoso che non prende nessuna parte al movimento del mezzo: nell’altro partecipa a questo movimento; poiché la luce non penetra dal di fuori nel sistema mobile, che costituisce la terra intera, essendo in esso prodotta. Per operare in condizioni identiche si potrebbe pensare ad utilizzare la luce delle stelle che proviene da una sorgente certamente esterna, se essa non fosse troppo debole per delle misure cosí delicate. Quanto a quella del sole essa avrebbe un altro inconveniente: essa non può agire che nella sola direzione perpendicolare alla traiettoria, mentre che nell’esperienza di Fizeau vi è coincidenza nelle direzioni dei movimenti della luce e del sistema (corrente d’aria).
Fortunatamente questo scrupolo è superfluo; non si può ammettere che il movimento della sorgente luminosa abbia un’influenza qualsiasi sulla propagazione della luce; sarebbe molto difficile spiegare teoricamente questa influenza, poiché, sopratutto dopo Faraday, ci si è sempre di piú convinti ch’era necessario rinunziare alle azioni a distanza, tra le altre nei fenomeni elettrici ed elettro-magnetici dei quali la luce è un caso particolare, e rimpiazzarle unicamente con azioni ravvicinate. Ciò che causa l’azione della luce in un tratto del suo tragitto non è la sorgente, forse lontanissima, ma lo stato del raggio nel tratto immediatamente anteriore. Per essere differente in un elemento, bisognerebbe che il fe-