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28 | LA RELATIVITÀ PARTICOLARE |
chio tanto perfetto, Michelson confrontò la velocità della luce in tutte le direzioni possibili senza trovare la benché minima differenza. Ricominciò in altre stagioni, quando cioè l’orientamento del movimento terrestre in rapporto alle stelle fisse era cambiato, ma invano. Non vi era quindi da dubitare del movimento della terra intorno al sole! Bisognava concludere che tale movimento fosse in qualche modo neutralizzato da un movimento d’insieme del sole e di tutto il suo sistema planetario di velocità esattamente uguale, ma di senso contrario, il che avrebbe lasciato la terra in quiete in rapporto alle stelle fisse? Ma questa circostanza non poteva verificarsi che per una sola posizione della terra sulla sua orbita e non spiegava la non riuscita dell’esperienza in differenti epoche dell’anno. Infine notiamo che la precisione era tale che, anche se l’effetto prodotto non fosse stato che il 1/100 dell’effetto calcolato, non avrebbe potuto passare inosservato.
Riassumendo, riprendendo la nostra formola ordinaria, potremo dire: “Se da un sistema in movimento misuriamo la velocità con la quale vi si propaga la luce, noi constatiamo che questa propagazione avviene in questo sistema.”
c) Confronto
Se confrontiamo i risultati delle due esperienze la contraddizione appare evidente. Ma prima dobbiamo rispondere ad un’obiezione possibile e