Pagina:Kirchberger - Teoria della relatività, 1923.djvu/144


CONSEGUENZE COSMOLOGICHE 141

stelle e dell’infinità del mondo. Se io prendo, come nella figura precedente, la linea curva chiusa al posto della retta, tutte queste deformazioni, evidentemente anti-naturali, cesseranno.” E ciò che accade in grande per i corpi celesti, accade in piccolo per gli atomi: si può considerare come dimostrato dai risultati della spettroscopia che tutti gli astri posseggono degli atomi identici ai nostri. Quindi solo per mezzo di considerazioni fisiche, giammai puramente matematiche, potrà essere sciolta la questione della infinità o meno del mondo a seconda della geometria che si sceglie o dei principi che ne dipendono. Noi abbiamo un piú semplice criterio ancora di quello piú sopra citato: in un mondo finito vi è solo un numero finito di corpi celesti e quindi di atomi. “Il numero dei corpi celesti in grande e degli atomi in piccolo, è quindi quello che risolverà in via definitiva la questione se il mondo sia finito o infinito.” La teoria della relatività generale quindi deve accettare questi numeri come finiti ed in ciò appunto consiste la sua piú singolare conclusione.

Einstein ha dato una formula che permetterebbe di calcolare la grandezza del suo universo sferico, ma essa suppone la conoscenza della ripartizione media delle masse nell’universo, ripartizione sulla quale i dati sono molto imprecisi.

La concezione di Einstein sembra dover trarre l’astronomia da una posizione ben penosa. Se si ammette uno spazio infinito che presenti una ripartizione presso che regolare delle stelle — tra-