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112 LA RELATIVITÀ GENERALE

piú grandi saranno le velocità delle quali si tratterà. Ora, le piú grandi velocità della materia in movimento che la fisica conosca, sono, da una parte quelle delle particelle dei raggi catodici e dei raggi β del radium, dall’altra quelle dell’astronomia. I primi movimenti sono straordinariamente piú rapidi dei secondi, ma non si possono mettere in evidenza con misure immediate; è necessario ricorrere all’aiuto di una teoria. Le conferme della teoria della relatività ottenute per mezzo dello studio di tali movimenti, possono avere una certa importanza, sopratutto dato il loro numero, ma esse lasciano desiderare un’esperienza immediata, tangibile per cosí dire, che solo dall’astronomia può essere data.

Ci è necessario studiare la questione un po’ piú da vicino. L’astronomia c’insegna a distinguere due specie di movimenti, la rotazione diurna della volta celeste, e la rivoluzione piú lenta dei pianeti in questa volta. La prima, che si riproduce quotidianamente con una precisione assoluta, non offre che pochi appigli a sviluppi matematici; essa è stata ben spiegata con la rotazione della terra attorno al suo asse, come ha dimostrato Copernico. Invece i movimenti dei pianeti hanno sempre posto due problemi agli studiosi; bisognava cioè prima descriverli con molta precisione per poter calcolare, con la maggior approssimazione possibile, la posizione di ciascun pianeta ad ogni istante; e poi darne le cause, ricondurle alle leggi conosciute dei movimenti, in altri termini, creare una meccanica celeste. Il primo problema ebbe da Keplero la prima soluzione soddisfacente; la piú