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INERZIA E GRAVITÀ | 105 |
nuto uniforme. Se il viaggiatore vuol dire che è rimasto in quiete, non ha che da immaginare una subitanea creazione di un campo di gravitazione orizzontale, agente verso l’indietro, che ha tirato in tale direzione la parte superiore del suo corpo in modo continuo, ma che è scomparso ben presto (nel momento in cui in realtà il movimento del treno diveniva uniforme). Ben inteso, non bisogna immaginarsi che l’apparizione e la sparizione subitanee di tali campi di gravitazione orizzontali siano possibili fisicamente, senza altre condizioni, ma non si tratta qui che della compensazione del nostro movimento. Questo esempio ci dimostra ancora una volta che, essendo il movimento diretto verso l’avanti, il campo di gravitazione equivalente ha dovuto essere immaginato diretto verso l’indietro; a tale movimento in avanti, solamente, esso avrebbe prodotto un movimento precisamente opposto a quello che ha avuto effettivamente luogo. Si verifica esattamente l’inverso se il treno, frenando per esempio, rallenta, poi finalmente si ferma. Il nostro viaggiatore può ancora ostinarsi nella sua maniera di vedere, ed affermare che è rimasto in quiete, a condizione ch’egli ammetta un campo di gravitazione che produceva un’accelerazione positiva del treno verso l’avanti, mentre che in realtà l’accelerazione è stata un’accelerazione negativa, un rallentamento. Non è difficile vedere che il campo di gravitazione del movimento, non solo è di direzione opposta, ma anche esattamente uguale a quel campo.
Come si può misurare l’intensità di un campo