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AVVERTIMENTO




Il professore Hufeland inviò a Kant la rinomata sua opera intitolata: L’Arte di prolungare la vita umana, sì in prova di quella venerazione che ogni pensatore ha per questo alemanno filosofo, sì per fornirgli forse un tema da riflettere sopra alcune idee contenutevi, spettanti al filosofico tribunale, e procurare così un qualche nuovo vantaggio all’arte medica. La di lui brama non andò fallita. Kant gli indirizzò una lettera molto lusinghiera, nella quale sviluppò idee egualmente interessanti che istruttive sulla dietetica del proprio individuo, tanto fisica che spirituale. Questo grand’uomo avea conservato la sua attività sino all’ottantesimo anno, che fu l’ultimo di sua vita. Di questa lettera, da più anni stampata in Germania, e di altro recentissimo opuscolo di consimile natura, si offre ora una libera traduzione italiana, colla speranza che una qualche oscurità di senso, propria di Kant, verrà vinta dall’interesse del subbietto ond’entrambi posson tornare graditi ai colti lettori.

Il Traduttore.