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al professore Hufeland. | 17 |
vuota di godimento e d’azioni, e di abbandonarla all’indispensabile ristaurazione della natura, non però senza un’esatta proporzione del tempo.
Appartiene alle morbose sensazioni di non dormire al tempo fisso e solito, oppure di non poter tenersi svegliato, ma principalmente al primo, l’andar a letto a tal uopo, e starvi senza dormire. Il medico consiglia ordinariamente di non darsi in preda a pensiero di fatta alcuna, ma questi stessi pensieri od altri in lor vece ritornano alla mente e vi tengono desto. Non v’è altro consiglio dietetico, tranne quello di rimuovere l’attenzione all’atto della percezione o del nascere di un pensiero (quasi come se cogli occhi chiusi si volgessero questi ad altra parte), e interrompendo ogni pensiero, ne nasce una confusione delle idee, per cui vien tolta la conoscenza della sua fisica (esterna) situazione, ne nasce un ordine del tutto diverso, cioè un giuoco involontario della fantasia (il sogno nello stato sano), nel quale mediante un mirabile artificio dell’organizzazione fisica, il corpo vien lasso per i moti animali, ma intieramente agitato pel moto vitale, ed invero da sogni, i quali, benchè non ce ne ricordiamo nel destarci, non hanno potuto mancare; altrimenti, se la forza nervosa che ha la sua origine nel cervello non operasse in unione colla forza musculare, la vita non