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nella natura; è incerta per se stessa. Nessun piede d’un uomo ben fatto sarà esattamente sì grande, come il piede d’un altro uomo di simili fattezze: sappiamo anzi che nel medesimo individuo un piede è sempre più grande dell’altro. Dov’è dunque la misura fondamentale secondo la quale regolare ogni altra misura?

In tutte le città e paesi si è nominato sin ora piede una certa estensione arbitraria, la quale in un paese si estende più che in un altro; e questa di ferro, anzi solamente dl legno, si è deposta nelle Municipalità, o presso la Polizia per base generale. Ma tutte queste misure sono variabili per sè stesse. Mettiamo da parte il consumo che a poco a poco se ne fa, e riflettiamo solamente all’estensione ed al raccorciamento al quale, per l’umidità e per la siccità del caldo e del freddo, tutt’ i corpi sono esposti, senza eccettuare il vetro ed i metalli; e così comprenderemo l’incertezza di una stabile misura.

Gli stromenti matematici spesso si piegano nel gran freddo, essendo composti di ottone e di ferro, mentre l’ottone si ritira più che il ferro; ciocchè si rende assai sensibile col mezzo del pirometro. Questo consiste in