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tura terrestre: l’immensa solitudine rassomigliava ad un deserto abbandonato dalla natura. Il silenzio di morte che quivi regnava era interrotto solamente dallo stridere del vento, che percuoteva le preminenti punte di ghiaccio, e qualche volta da uno scoppio violento, che nasceva dallo staccarsi di queste punte dalla loro base congelata. Tali pezzi staccati, spesse volte sono lanciati assai lontano, e nel mezzo delle fessure restano precipizj, sopra i quali si devono mettere delle tavole per passarvi, come sopra un ponte. L’unica specie di animali che quivi abitavano erano i vitelli marini ai quali le cavità nel ghiaccio servono di culle. Sì nudi come nascono sono posti sul ghiaccio, ed i maschi cercano di trovare un buco nella vicinanza, il quale per lo più riscaldano unicamente col mezzo del loro calore animale o coll’alito. Non di rado il freddo è quivi sì eccessivo, che il buco, dopo che n’è uscito il vitello marino, gela immediatamente; ed allora i contadini dell’isole vicine gli uccidono coi bastoni, prima che abbiano tempo di fabbricarsi un nuovo buco1.

  1. Ved. Joseph Acerbi Travels trouh Sweden Fin-