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ra, sradicò gli alberi che incontrò, e li cacciò avanti di se. La sua base toccò la terra, e la colonna somigliò ad un cilindro, la grossezza del quale s’accrebbe sino alla metà dell’altezza. Poi si diminuì, e mentre si piegò, parve perderei nell’aria. Il suo colore, dalla base fino alla metà dell’altezza, fu di un giallo oscuro come il cotogno1; la parte superiore però parve essere infiammata. Il romore che fece questa meteora, mentre procedette innanzi, somigliò al muggito di una greggia di bovi. Poco dopo si divise in due parti, e nell’istesso momento da una di queste parti si formò una nuvola densa: l’altra parte girò rapidamente intorno a sè stessa, precipitandosi con uno strepito straordinario nel ruscello Dande, il quale perciò si diseccò a una distanza considerabile. Le pietre, le selci e la sabbia, che in questo luogo asciugato si videro, erano tinti d’un rosso di fuoco. Una piccola parte della tromba s’innalzò sopra il ruscello, atterrò molti grandi pioppi, e nella vicinanza sradicò un

  1. Come molte nuvole de’ temporali.