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siderabili, gettandole nelle case molto remote; sforzò le porte, ruppe le finestre dal di dentro al di fuori, e smattonò i pavimenti. Le case traballarono ancora qualche tempo dopo ch’era passata: secondo il padre Boscowich ell’ebbe una grande forza di attrazione, ed oltre a ciò, il vento condusse tutto verso di essa. Gli alberi che trovavansi lungo la strada furono rovesciati; le viti nello spazio laterale di 100 palmi, strappate, rotte, gettate in terra, ed ancora offese alla distanza di 200 palmi, mentre che le piante basse fra queste viti, e sotto di esse, restarono pienamente intatte. Ove le viti restarono risparmiate, furono danneggiati gli alberi. I più alti fra loro, in uno spazio laterale di mille palmi, furono distrutti od offesi; e dove non danneggiò gli alberi, fece volare le tegole dai tetti. Tuttociò sembra provare, che il vortice in una certa distanza dalla terra sia stato più violento che vicino ad essa; forse questi sono gli effetti di una elettricità assai attiva, e forse anche sono cagionati dalla veemenza colla quale la corrente di aria si precipita dall’alto in basso.

A Blanquefort presso Bordeaux, ove i turbini generalmente non sono tanto rari,