narono ad un timpano; altri ancora la credettero una piramide colla punta voltata in giù. Anassimandro la paragonò ad un pilastro o ad una colonna cilindrica[1], ed Anassagora stesso, amatore di paradossi, ed Epicuro ancora non osarono attribuirle altra forma che quella di un disco piatto. Lucrezio d’altronde ride moltissimo sulla gravità verso il centro, e sugli antipodi[2] de’ quali egli dice: Sed vanus stolidis haec omnia finxerit error. Altri la credettero un cubo, ed altri un parallelepipedo a base rettangolare. Quindi presso gli antichi nacquero molte dispute risguardanti il centro della superficie della terra. I Greci mischiarono Giove nella questione, e gli fecero spedire due aquile nell’istesso tempo, una delle quali volò verso l’oriente, l’altra verso l’occidente; e credettero che da lui fosse dichiarato centro il luogo dov’elleno s’incontrarono: questo, secondo essi, era Delfi. Quivi si mostrarono lungo tempo le due aquile ed un umbilico, per indicare che ivi fosse l’umbilicus orbis
- ↑ Plutar. de placit. philos. 3. 10 Euseb. de praep. ev. 1. c. 8.
- ↑ Lucret. l. 1051-1075. lib. V. 538. segg.