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nello stretto di Cook fra le due isole della nuova Zelanda in faccia al Capo Stephens. Il vento si calmò a poco a poco, di modo che vi regnò quasi una intiera calma. Il giorno precedente avea assai piovuto, e durante la notte il vento avea soffiato moltissimo: la mattina il vento era fresco, il tempo chiaro, e il termometro stava a 50 1ƒ2 gradi. Un quarto dopo le 4 ore vedemmo alcune nuvole grosse verso il sud-ovest, e parve che piovesse sulla parte meridionale del Capo Stephens. Immediatamente dopo videsi sulla superficie del mare una macchia bianca, dalla quale s’innalzò quasi un filo o una colonna, che si unì subito con un’altra che discese dalle nuvole. Poco dopo si formarono tre altre colonne della medesima specie, la prima delle quali era distante dal vascello incirca tre miglia geografiche inglesi (di 60 per grado dell’equatore, dunque 3ƒ4 del nostro miglio geografico). La colonna più vicina a noi ebbe la maggior larghezza sulla sua parte inferiore voltata verso la superficie del mare, e ci parve essere distante dal vascello per 70 ad 80 braccia. Nel circolo di questo diametro osservammo il mare in grande agitazione,