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glio intorno al nostro vascello, sei colonne di acqua le quali si formarono con uno strepito sì dolce, che parve simile a quello dell’acqua che passa sotto terra; questo strepito di tempo in tempo rinforzò, e divenne simile al fischiare, ed allo stridere delle corde di un vascello quando soffre burrasca; ed allora vedemmo mettersi l’acqua fortemente in movimento, ed innalzarsi un piede e mezzo sulla superficie del mare. Sopra questi siti quasi bollenti si vide pendere una nebbia pallida, ovvero una nuvola di fumo grosso e pallido, la quale, trasformata finalmente in una specie di tubo, s’innalzò verso le nuvole. Questi tubi e colonne di acqua si piegavano in tutte le direzioni, ove il vento spingeva le nuvole alle quali erano attaccati; il vento più forte non potè staccarle, anzi parvero allungarsi o accorciarsi a misura che la nuvola si trovava più alta o più bassa. Tutti fummo sorpresi da spavento nel vedere questo fenomeno: l’equipaggio, invece di farsi coraggio, raccontò mille accidenti, i quali non fecero altro che aumentare il timore. Se queste trombe, dissero essi, fra loro raggiungono il nostro vascello, lo tirano in allo e lo precipitano nel-