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parve verso le montagne dalla parte del polo artico, fra noi e l’isola Quesomo, circa un tiro di schioppo lontano dal vascello, la di cui prua era diretta verso il nord-est. Non prima che allora osservammo, che l’acqua bolliva, innalzandosi quasi un piede sulla superficie del mare, ch’era di colore bianchiccio, e sopra di essa pendeva un fumo negro e denso. Credemmo vedere un pagliajo acceso, il quale, invece di fiamma, non altro gettasse fuori che fumo. Durante tal fenomeno si sentì uno strepito simile ad un torrente, il quale con violenza scorre il vallone. Questo strepito fu accompagnato ancora da un altro paragonabile al sibilare forte dei serpenti, o delle oche. Poco dopo scorgemmo un tubo oscuro simile al fumo, il quale rapidamente aggirossi in alto verso lo nuvole. Questo tubo non era più grosso di un dito, e si elevò con un continuo strepito; la luce lo sottrasse poi agli occhi nostri, e quindi concludemmo, che fosse sparito, poichè non lo vidimo più elevarsi in alto. In generale non era stato visibile più di un quarto d’ora. Appena sparita questa tromba, scoprimmo un altro tubo verso il sud, che, affatto