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none, destinato per la Guinea, osservò alla latitudine di 7 a 8 gradi varie trombe, una delle quali si diresse in linea retta verso il suo vascello. Il capitano non avendo alcun vento per potersi allontanare da essa, si preparò a riceverla, ed ammainò le vele. La tromba sì avvicinò con grande celerità, e scoppiò poco prima di toccare il vascello medesimo; produsse un grande strepito, e fece saltare in aria l’acqua d’intorno, come se una casa o altro gran corpo fosse lanciato in mare. La furia del vento continuò, e colpì il vascello sul lato dritto con tanta veemenza, che ruppe l’albero del bompresso e il trinchetto, s’avventò all’intero vascello secondo la lunghezza, lo gettò sul fianco, e poco mancò che non lo rovesciasse. Ma poco dopo fu di nuovo raddrizzato, poichè il vento, a guisa di turbine, l’attaccò colla stessa furia sul lato opposto, e lo gettò quasi sull’altra parte. L’albero di mezzana si ruppe per la veemenza della seconda scossa, solamente l’albero maestro e il grand’albero di gabbia non furono danneggiati, perchè il vento, la di cui furia ben presto passò, non n’ebbe il tempo. Quattro uomini che in quel momento ai tro-