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l’Euripo1, cioè, lo stretto fra la terra ferma della Grecia e l’isola di Negroponte,
- ↑ I Padri della S. Chiesa, particolarmente Giustino nel suo scritto di esortazione (λογος παραινετικος) ai Greci, edit. Parig. p. 34. Gregor. Nazianz. Orat. 3 c. 69 edit. Colon. tom. 1 p. 79, ed Elias Cretens. metropolit. nel suo commentar. sopra le opere di questo Gregorio, tom. 2. edit. Colon. Grogor. p. 507. Procop. hist. lib. 4 ed altri narrano, che Aristotile sia morto di pena e di affanno, perchè non seppe spiegare il fenomeno dell’Euripo, anzi, che si sia precipitato dentro dicendo: ὲπιὔη Αριστοτελης οὖκ ἓιλε τον Εὔρικος ἐκέτο τὸυ Αριστοτελης. Morte pienamente degna di un malavvezzo favorito della natura, il quale dopo aver goduto di tutta la di lei confidenza, irritato sopra un piccolo segreto che gli tenne ascosto, ruppe intieramente l’amicizia con essa. Quasi nessuno degli antichi classici parla di questo accidente. Dal passo di S. Gregorio si può conchiudere, che l’imperatore Giuliano abbia avuto una simile opinione circa la di lui morte. Diogen. di Laerte lib. V. ed. Menag. p. 115. 116, narra, secondo Eumelo ed altri, che si sia avvelenato. Dionigi di Alicarnasso in ep. ad Ammaeum, cap. 5 edit. Reisk. vol. 6 p. 728, dice, che sia morto di malattia; ed Apollodoro, Censorius ed altri dicono, essere stata la malattia una indigestione, la quale si era attirata col continuo studiare.