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stante dalle terra. Uno o due giorni dopo le lune nuove o piene, quando il flusso e riflusso del mare è maggiore, l’acqua di questo fiume inonda l’isola con tanta veemenza e velocità, che fra 3/4 d’ora arriva ad un’altezza, che altre volte richiede 6 o 7 ore di tempo. Questo formidabile rigonfiamento dell‘acque vien dagl’lndiani detto prororoca, parola colla quale è espressa la rapidità dell’acqua, ed il pericolo al quale sono esposti quei che allora navigano sul fiume: e siccome la rapidità del flusso comincia sempre intorno a quest’isola, hanno dato ad ossa il medesimo nome. Appena si è sentito uno strepito terribile, vedonsi tre o quattro onde di schiuma bianca precipitarsi dall’alto dell’isola; l’acqua comincia subito a crescere, si dilata da tutte le parti inonda una gran parte dell’isola e le pianure vicine, indi strascina seco tutto ciò che incontra nel suo corso, e con tal forza, che là dove il fiume è più stretto e si divide in diverse braccia, vedonsi portare considerabili masse di roccia. Il prororoca possiede una veemenza formidabilissima, e la comunica a tutt’i fiumi che incontra nel suo corso. Lo strepito dell’acqua ed il pericolo durano finchè l’intero fiume si è gonfiato ad una