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lità del mare, la quale probabilmente è cagionata dall’olio o dal grasso di questi pesci. Il medesimo fenomeno fa supporre che vi sia freddo sul fondo del mare. I naviganti hanno osservato, che il corso di un vascello nuovamente calafatato mette l‘acqua molto meno in movimento, che un vascello il quale da gran tempo non fu unto di catrame. Muschenbroek dubita ancora moltissimo di questa forza tranquillante dell’olio, poichè un convoglio interamente carico di olio, proveniente da Genova’, perì in tempo di mare grosso. Se i marinaj di questo convoglio hanno allora gettato l’olio sul mere, questo accidente prova l'effetto debole dell’olio sull’acqua: altrimenti, o l’equipaggio ignorò interamente questo fenomeno, talchè non aprì ne anche una sola botte d’olio per colarlo sull’acqua; oppure lo credettero un tentativo inutile, da non prendersi nemmeno la pena di cercare la loro salvezza. È ben vero quello che dice Lelyveld1«Nell’O-

  1. Nella sua opera pubblicata a Amsterdam nel 1776 in Olandese: Saggio sopra i mezzi di diminuire i pericoli del mare. Quest’opera rinchiude tutto quello ch’è stato meditato, per mezzo di esperimenti, sulla forza dell'olio per tranquillare il mare