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altezza maggiore di quella che cagionò la burrasca medesima. Tutt’i navigatori descrivono questo mare grosso come l’avvenimento più pericoloso e spaventevole. Mi pare, che il surf abbia moltissima somiglianza col mare grosso, secondo ciò che ne dice Marsden nella sua storia di Sumatra. Presso i navigatori delle Indie la parola surf significa una maniera particolare dell’oscillare del mare in forma di onde ammonticchiate. Qualche volta forma esso una sola onda lungo la costa: qualche volta se ne trovano 3 sino a 4 e più in mare, in distanza di un mezzo miglio dalla terra. Generalmente il loro numero sta in proporzione colla loro forza ed altezza. Il surf comincia sempre a formarsi in poca distanza da quel luogo ove si rompe; poi s’ingrandisce sempre di più, a misura ch’egli si avvicina alla sponda; sovente monta all’altezza di 15 o 20 piedi, e poi si precipita più distante, quasi verticalmente in forma di cascata, con uno strepito tale, che in tempo di notte tranquilla si sente molte miglia dentro terra. Quando il surf s’innalza, pare che l’acqua sia spinta verso la terra, mentre a poco a poco si gonfia; allora i corpi nuotanti e leg-