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libero facilmente si mesce, e forma un fosforo sulla superficie del mare, il quale cagiona quel luccicare mirabile. Anche le esperienze di Bajon conducono a questa spiegazione intorno al detto fenomeno.

Una terza specie di luce del mare, che osservasi in tempo di notte, non solamente sull’intera superficie di lui fin dove si estende la vista, ma pure nel suo interno e nelle profondità, di modo che si veggono nuotarvi i pesci quali corpi lucidi, è cagionato indubitatamente da piccoli animaletti o vermi viventi che nuotano nel mare, ed il cui splendore deve essere fondato nell’organizzazione loro particolare o nelle parti solide di essi. Rigaud1 assicura, che sulle coste della Francia, incominciando dall’imboccatura della Garonna fino ad Ostenda, e nell’oceano, dal porto di Brest sino alle Antille e Terranova, il mare riceve lo splendore da un numero incredibile di piccoli animaletti rotondi e quasi trasparenti come l’acqua stessa: essi, appena sono grandi come la testa di una spilla, (la quarta parte della li-

  1. Journal des Savans. 1770 mese di marzo.