Pagina:Kant - Geografia fisica, 1807, vol. 1.djvu/206

174


La nave s’avanza circondata non solamente dalla luce, ma ne trae con sè una lunga stri-

    4 p. in 159 vol. 4. f quint. 1 p. 42 vol. V. quint. 2 p. 46. Voigts . Magazin fuer den neuesten Zustan der Naturkunde vol. l quint. 4 p. 1-22 vol. 2 quint. 1 p. 76. Ann. des Museums der Naturgeschichte. v. 2 quint. 2 p. 158. Fra gli esperimenti più esatti sopra questa materia si contano ancora sempre quelli di Canton, nelle philos. transact. vol. 59 p. 446. Canton mise nell’acqua marina un ghiozzo fresco (lavaretus) il quale dopo 24 ore luccicò. Nella cantina ove ponevasi la padella coll’acqua marina ed il pesce, il termometro di Fahrenheit era a 54° . L’acqua stessa in istato di tranquillità fu oscura, e tostochè ti toccò con una bacchetta, cominciò a luccicare largo il giro delle medesima, movendola poi intieramente, luccicò dappertutto. Il maggior luccicare ebbe luogo dopo che il pesce vi ere stato 24 ore nell’acqua, dopo tre giorni non luccicò più, anche agitandola con veemenza. Un'aringa messa in una padella illuminò ancora di più l’acqua marina; questa luce si accrebbe nella terza notte, in modo che muovendola, Il potè conoscere il tempo che indicava l’orologio. Il pesce stesso parve un corpo oscuro. La luce diminuì nelle notti seguenti, ma continuò fino alla settima notte. L’acqua dolce, mettendovi dentro un’aringa, non luccicò, ma scomponendovi in essa del sale fino al pelo proprio dell’acqua marina, fece il medesimo effetto dell’acqua di mare, ed acquistò finanche il gusto amaro e stomachevole di esca. Un grande calore d’estate favorisce la putrefazione ed il luccicare il calore essendo maggiore di 20 gradi