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Nelle regioni calde, oltrepassando le sponde in tempo di flusso, ed arrestandosi l’acqua nei fossi, svapora sì presto che lascia il suolo coperto di sale. Anche sulle coste della Norvegia, nelle spaccature e nelle aperture degli scogli, ove l’acqua marina entra e sorte, trovasi una piccola porzione di sale, il quale è raccolto e purificato. Questa operazione della natura ha indotti gli abitanti delle coste marittime a trarre dal mare una maggior quantità di sale per mezzo dell’arte. Nelle regioni più calde nulla è più facile: quivi sulle sponde si fabbricano saline piane e spaziose, sicure contro l’urto dell’onda, ove nelle stagioni secche l’acqua marina entra sino all’altezza di 5 pollici; il sole la fa svaporare in poco tempo, e quindi resta sul fondo un sale verdiccio o cenerognolo, il quale, sebbene sia impregnato ancora di particelle eterogenee dell’acqua marina, è ciononostante servibile, e si smercia benissimo. Il sale di Setubal è il più conosciuto. Egualmente lo sono quelle di Berre, quello di Hieres sulla costa meridionale della Francia, e quello di Cervia, poco lontano da Rimini, nello stato papale sulla costa del mare adriatico, ove ai trova un piano di circa 1140