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tichi caerulea glacies. La neve che sopra le alte montagne è cangiata a poco a poco in ghiaccio, conserva pure questo colore, ed è quindi dai Norvegesi chiamata blabreen. L’acqua di neve al contrario ha un colore un po’ più bianchiccio, e lo comunica ancora all’acqua dolce, mescolandola con questa: essa lava ed imbianchisce meglio, scioglie meglio il sapone, leva meglio le macchie che l’acqua dolce semplice, resiste ella putrefazione più che l’acqua dei fiumi, e dà un gusto particolare ai cibi che in essa si cuocono. Anche la stessa acqua dolce in gran massa, come, per esempio, in un lago, ha un colore verdiccio, talchè questo colore pare essere proprio all’acqua primitiva. Ciò non ostante Forster ed altri esperti viaggiatori hanno voluto negare qualunque colore all’acqua marina, dichiarando che il suo bel verde, simile al berillo, non è altro che un riflesso del turchino celeste, talchè al contrario un cielo nuvoloso e tetro veste l’intero oceano di un tetro cenerognolo.

Tutti gli altri colori, fuori di questo verde turchiniccio, altro non sono che riflessi, ed hanno la vera cagione nel colore