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sezione seconda - del tempo 77

§ 5.1

Esposizione trascendentale del concetto del tempo.

Posso per ciò rinviare al n. 32, dove io, per essere breve, ho detto che cosa sia propriamente trascendentale, dopo l’articolo della esposizione metafisica. Qui soggiungo ancora, che il concetto del cangiamento, e con esso il concetto del movimento (come cangiamento di luogo), è possibile solo nella rappresentazione di tempo; che, se questa rappresentazione non fosse intuizione (interna) a priori, nessun concetto, quale che sia, potrebbe rendere intelligibile la possibilità d’un cangiamento, cioè dell’unione in uno e medesimo oggetto di predicati opposti contradditori (per es., l’essere e il non essere appunto della stessa cosa nello stesso luogo). Solo nel tempo, ossia una dopo l’altra, possono incontrarsi insieme in una cosa due determinazioni opposte contradittorie. Il nostro concetto del tempo ci spiega dunque la possibilità di tante conoscenze sintetiche a priori, quante ce ne propone la teoria generale del moto, che non ne è poco feconda.


§ 6.

Corollari di questi concetti.

a) Il tempo non è qualcosa che sussista per se stesso, o aderisca alle cose, come determinazione oggettiva, e che perciò resti, anche astrazion fatta da tutte le condizioni soggettive della intuizione di quelle: perchè nel primo caso sarebbe qualcosa che senza un soggetto reale sarebbe tuttavia reale. Per quanto riguarda il secondo caso, come de-



  1. Questo paragrafo è una aggiunta della 2ª edizione.
  2. Nel paragrafo precedente.