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58 introduzione

VII

Idea e partizione di una scienza speciale, sotto nome di critica della ragion pura.

Da tutto ciò scaturisce dunque l’idea di una scienza speciale, che si può chiamare Critica della ragion pura. Poichè la ragione è la facoltà che ci fornisce i principii a priori della conoscenza1. Ragion pura è perciò quella che contiene i principii per conoscere qualche cosa assolutamente a priori. Un organo della ragion pura sarebbe un complesso dei principii, secondo i quali possono essere acquistate ed effettivamente recate in atto tutte le conoscenze pure a priori. L’applicazione completa di un siffatto organo costituirebbe un sistema della ragion pura. Ma poichè questo sistema è desiderato moltissimo, e resta ancora a veder se e in quali casi una tale estensione della nostra conoscenza sia possibie, così noi possiamo considerare una scienza che si limiti al semplice giudicamento della ragion pura, delle sue fonti e dei suoi limiti, come propedeutica al sistema della ragion pura. Una tale scienza non si dovrebbe ancora chiamare dottrina, ma solo critica della ragion pura; e la sua utilità sarebbe in realtà, riguardo alla speculazione2, solo negativa, giacchè servirebbe ad epurare, non ad allargare la nostra ragione, e a liberarla dagli errori; ciò che è già moltissimo di guadagnato. Chiamo trascendentale ogni conoscenza che si occupa non degli oggetti, ma del nostro modo di conoscenza degli oggetti in quanto questa deve esser possibile a priori3.



  1. La prima edizione diceva: «...una scienza speciale, che può servire alla critica della ragion pura. Ma si chiama pura ogni conoscenza, che non è mista di nulla d’estraneo. In particolare poi si chiama pura una conoscenza, nella quale non sia mescolata nessuna esperienza o sensazione, e che perciò è possibile del tutto a priori. Ora la ragione è la facoltà, ecc.».
  2. Le parole «rispetto alla speculazione» sono della 2ª edizione.
  3. Le parole «...ma alla nostra..., a priori» ci sembrano più chiare di quelle della 1ª edizione: «ma coi nostri concetti a priori degli oggetti in generale».