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54 introduzione

principio ecc.; e così la metafisica consta dunque, almeno secondo il suo scopo, di mere proposizioni sintetiche a priori.


VI

Problema generale della ragion pura.

È già un bel guadagno quando si può raccogliere una quantità di ricerche sotto la formola di problema unico. Giacchè per tal modo non solo vien agevolato il nostro proprio lavoro in quanto esso è esattamente determinato, ma anche ad ogni altro che voglia esaminarlo è reso facile il giudizio se abbiamo fatto abbastanza o no pel nostro proposito. Il problema proprio della ragion pura è dunque contenuto nella domanda: come sono possibili giudizi sintetici a priori?

La ragione, per la quale la metafisica è rimasta fin qui in una condizione oscillante di incertezza e di contraddizione, è da cercarsi esclusivamente nel fatto, che non s’è posto mente in passato a questo problema, e nemmeno forse alla differenza dei giudizi analitici e sintetici. Intanto la vita e la morte della metafisica dipende dalla soluzione di questo problema, o da una dimostrazione soddisfacente che la possibilità, che essa desidera saper definita, in realtà non c’è. David Hume, che fra tutti i filosofi ha affrontato più da vicino questo problema, ma che rimase lungi dal pensarlo con sufficiente precisione e in tutta la sua universalità, e si fermò semplicemente alla proposizione sintetica del nesso dell’effetto con la sua causa (principium causalitatis), credette di poter concludere che tale principio a priori fosse assolutamente impossibile; e, secondo le sue conclusioni, ciò che chiamiamo metafisica, verrebbe ad essere una semplice illusione d’una presunta cognizione razionale; illusione, che essa in fatto ha preso a prestito dall’esperienza, e che dall’abitudine ha ricevuto