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introduzione 53

zio sia analitico, è soltanto l’ambiguità dell’espressione. Cioè, noi dobbiamo aggiungere un certo predicato ad un concetto dato, e questa necessità tocca già i concetti. Ma la questione non è che cosa dobbiamo pensare in aggiunta ad un concetto dato, ma che cosa realmente pensiamo in esso sebbene solo oscuramente; ed è chiaro che il predicato aderisce bensì necessariamente a quei concetti, ma non perchè pensato nello stesso concetto, sibbene in virtù di un’intuizione, la quale deve aggiungersi al concetto.

2. La fisica (physica) comprende in sè come principii giudizi sintetici a priori. Addurrò in esempio soltanto un paio di proposizioni, come quella che in tutti i cangiamenti del mondo corporeo la quantità della materia resta invariata; oppure quest’altra, che in ogni comunicazione di movimento l’azione e la reazione saranno sempre uguali tra loro. In entrambe non soltanto è chiara la loro necessità, la loro origine a priori, ma è chiaro altresì che sono proposizioni sintetiche. Giacchè nel concetto della materia io non penso alla permanenza, ma solo alla sua presenza nello spazio, in quanto lo riempie. Perciò io oltrepasso realmente il concetto della materia, per aggiungervi a priori qualche cosa che in quel concetto non pensavo. La proposizione dunque non è analitica ma sintetica, e tuttavia pensata a priori; e lo stesso si dica delle altre proposizioni della parte pura della fisica.

3. Nella metafisica, considerando questa scienza solo come una scienza finora soltanto tentata, ma tuttavia indispensabile per la natura della ragione umana, devono esser contenute conoscenze sintetiche a priori, e non si tratta perciò di semplicemente scomporre e chiarire analiticamente i concetti che ci formiamo a priori delle cose, ma vogliamo estendere a priori la nostra conoscenza; e a tal uopo dobbiamo servirci di tali principii che aggiungano al concetto dato qualche cosa che non vi era contenuto; e mediante giudizi sintetici a priori ci spingiamo fin là, dove l’esperienza non può seguirci: per esempio, nella proposizione: il mondo deve avere un primo