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introduzione 45

scenze che si posseggono non si sa donde, e sul credito di principii di cui non si conosce l’origine, elevare un edifizio, senza prima essersi assicurati con accurate ricerche della fondazione di esso, e senza che dunque sia stata scrutata piuttosto da un pezzo la questione del come possa l’intelletto giungere a tutte queste conoscenze a priori, e quale estensione, quale validità, qual valore esse possano avere. Infatti, nulla è più naturale di ciò, se con la parola naturale s’intende ciò che giustamente e ragionevolmente deve accedere; ma, se s’intende con essa ciò che accade di solito, nulla viceversa è più naturale e comprensibile del fatto, che questa ricerca dovesse lungo tempo esser trascurata. Giacchè una parte di queste conoscenze, come le matematiche, è in possesso antico della certezza, e dà perciò una buona speranza anche per le altre, ancorchè esse siano di natura affatto diversa. Oltre a ciò, se si esce dalla cerchia dell’esperienza, si è sicuri di non esser contraddetti dall’esperienza. Il desiderio di estendere le proprie conoscenze, è così grande che solo da una contraddizione manifesta, in cui si urti, si può essere fermati nel cammino. Questa, per altro, può essere scansata quando le finzioni1 siano foggiate con cautela, senza che per questo cessino di essere finzioni. La matematica ci dà uno splendido esempio di quanto possiamo spingerci innanzi nella conoscenza a priori, e perciò difficilmente si può distinguere da un concetto puro. Eccitato da una siffatta prova del potere della ragione, l’impulso a spaziare più largamente non vede più confini. La colomba leggiera, mentre nel libero volo fende l’aria di cui sente la resistenza, potrebbe immaginare che le riuscirebbe assai



  1. Erdichtungen, ossia queste conoscenze escogitate senza fondamento nell’esperienza.