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prefazione alla seconda edizione 33

come si possa prendere il sicuro cammino di una scienza, stabilendo regolarmente i principii, definendo nettamente i concetti, cercando il rigore nelle dimostrazioni, e rifiutandosi ai salti temerari nel trarre le conseguenze: ed era perciò mirabilmente capace di mettere una scienza come la metafisica su questa via; ma non ebbe l’idea di prepararsi in precedenza il terreno, con la critica dell’organo, cioè della stessa ragion pura: difetto da attribuire piuttosto alla maniera dommatica di pensare del tempo suo, che a lui stesso: e pel quale i filosofi, del suo e di tutti i tempi anteriori, non han nulla da rimproverarsi l’un l’altro. Quelli che respingono il suo metodo e a un tempo i procedimenti della critica della ragion pura, non possono aver in animo, se non di spezzare le catene della scienza o trasformare in giuoco il lavoro, in opinione la certezza, e la filosofia in filodossia.

Per quel che riguarda questa seconda edizione, io non ho voluto, com’era giusto, lasciarmi sfuggire l’occasione di togliere, fin dove ciò m’era possibile, le oscurità e difficoltà, dalle quali possono aver preso origine parecchie false interpretazioni, in cui son caduti, forse non senza colpa mia, uomini d’acuto ingegno nel giudicare di questo libro. Nelle tesi e nelle loro dimostrazoni, come nella forma e nell’insieme della costruzione, non ho trovato necessario di mutar nulla; e questo è spiegato, in parte, dal lungo esame a cui aveva sottoposto l’opera mia prima di presentarla al pubblico; in parte, è da attribuire alla natura stessa dell’argomento, cioè alla natura di una ragion pura speculativa, che possiede una vera struttura organica, nella quale tutto è organo, cioè il tutto è per ciascun membro e ciascun membro pel tutto; e nella quale perciò ogni imperfezione, per piccola che sia, difetto, errore od omissione, deve immancabilmente apparire nell’uso. In questa sua immodificabilità questo sistema si affermerà, spero, anche in avvenire. Mi autorizza a questa fiducia, non una vana presunzione, ma solo l’evidenza che produce l’esperimento della identità del risultato movendo dai più pic-

Kant, Ragion pura. 3