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prefazione alla prima edizione
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Infine, per quanto concerne la chiarezza, il lettore ha tutto il diritto di chiedere in primo luogo la chiarezza discorsiva (logica) per concetti, e quindi anche la chiarezza intuitiva (estetica) per intuizioni, ossia per mezzo di esempi o altri chiarimenti in concreto. La prima ho curata abbastanza, ed era l’essenziale pel mio proposito; ma è stata anche causa accidentale ch’io non abbia potuto soddisfare alla seconda esigenza, non veramente così urgente come la prima, ma tuttavia anch’essa legittima. Sono stato quasi sempre irresoluto nel progresso del mio lavoro, come dovessi comportarmi a questo riguardo. Esempi e chiarimenti mi parevano sempre necessari, e venivano quindi anche effettivamente abbondanti e spontanei al loro luogo, nel primo getto dell’opera. Ma, quando vidi la vastità del mio lavoro e la moltitudine degli oggetti che avrei dovuto trattare, e però mi accorsi che la sola esposizione rigida e nuda, puramente scolastica, avrebbe dato già all’opera una grande estensione, giudicai inopportuno allargarla ancora con esempi e chiarimenti, che del resto sono necessari solo dal punto di vista popolare; tanto più questo lavoro di certo non è punto adatto all’uso del popolo, e gli speciali conoscitori della scienza non hanno tanto bisogno di questa facilitazione, che, se è certamente sempre gradita, qui tuttavia può anche nuocere allo scopo dell’opera. L’abate Terrason versamente diceva1: — Se si misura la lunghezza del libro non dal numero delle pagine, ma dal tempo che è necessario ad intenderlo, di parecchi libri si potrebbe dire che sarebbero molto più brevi se non fossero così brevi. — Ma d’altra parte, se si bada alla comprensione di un vastissimo insieme di conoscenza speculativa, sottomesso tuttavia ad un unico principio, si potrebbe dire con ugual diritto: Certi libri sarebbero stati assai più chiari, se non avessero vo-



  1. N. nel 1670 a Lione, m. nel 1750 a Parigi. La frase citata da Kant è nella sua opera sulla Filosofia nei suoi influssi su tutti gli oggetti dello spirito e dei costumi, 1754, trad. ted. 1762.