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LOGICA TRASCENDENTALE 163

LIBRO II

L'ANALITICA DEI PRINCIPII


La logica generale è costruita su di un disegno che corrisponde esattamente alla partizione delle facoltà superiori della conoscenza. Queste sono: intelletto, Giudizio e ragione. Quella dottrina tratta quindi nella sua analitica dei concetti, dei giudizi e dei sillogismi, giusta appunto le funzioni e l'ordine di quelle facoltà dello spirito, che si comprendono sotto la larghissima denominazione di intelletto in generale.

Poichè questa logica, puramente formale, astrae da ogni contenuto della conoscenza (sia puro o empirico), e si occupa soltanto della forma del pensiero (conoscenza discorsiva) in generale; così essa può abbracciare nella sua parte analitica anche il canone della ragione, la cui forma ha la sua regola sicura, che può esser colta a priori, mediante la semplice analisi delle operazioni della ragione nei loro momenti, senza badare alla natura speciale della conoscenza che vi è adoperata.

La logica trascendentale, invece, essendo limitata a un contenuto determinato, cioè soltanto alle conoscenze pure a priori, non può imitarla in questa partizione. Perocchè si dimostra che l'uso trascendentale della ragione non è oggettivamente valido, e perciò non appartiene alla logica delle verità, cioè all'analitica, ma richiede, come logica dell'apparenza, una parte speciale della trattazione scolastica, sotto il nome di dialettica trascendentale.

Intelletto e Giudizio hanno pertanto il canone del loro uso oggettivamente valido, e quindi vero, nella logica tra-