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156 logica trascendentale

può essere intellettuale e data dallo stesso intelletto), ma non come si conoscerebbe se la sua intuizione fosse intellettuale.


§ 26.

Deduzione trascendentale dell’uso empirico possibile in generale dei concetti puri dell’intelletto.

Nella Deduzione metafisica l’origine a priori delle categorie in generale è stata dimostrata mediante il loro perfetto accordo con le funzioni logiche del pensiero; ma nella Deduzione trascendentale è stata poi mostrata la possibilità di esse come conoscenze a priori di oggetti di una intuizione in generale. Ora si deve spiegare la possibilità di conoscere a priori per mezzo delle categorie gli oggetti che possono presentarsi soltanto ai nostri sensi; di conoscerli, non secondo la forma della loro intuizione, ma secondo le leggi della loro unificazione: si deve spiegare perciò la possibilità di prescrivere, per così dire, alla natura una legge, anzi di renderla possibile. Giacchè, senza questa capacità delle categorie, non risulterebbe mai chiaro, come tutto ciò che può soltanto presentarsi ai nostri sensi possa sottostare alle leggi che provengono solo a priori dall’intelletto.

Prima di tutto, noto che col nome di sintesi dell’apprensione intendo la composizione del molteplice di una intuizione empirica, per cui diviene possibile la percezione, cioè la coscienza empirica di essa (come fenomeno).

Noi abbiamo a priori forme così della intuizione sensibile esterna, come della interna nelle rappresentazioni di spazio e di tempo, e a queste deve sempre conformarsi la sintesi della apprensione del molteplice del fenomeno, poichè essa stessa può sorgere solo secondo questa forma. Ma spazio e tempo non sono rappresentati semplicemente come forme dell’intuizione sensibile, bensì come intui-