Pagina:Kant - Critica della ragion pura, vol. I, 1949, trad. Gentile-Lombardo.djvu/172

150 logica trascendentale

determinato. La sintesi o unificazione del molteplice in esso si riferisce semplicemente alla unità dell’appercezione, ed è perciò il fondamento della possibilità della conoscenza a priori, in quanto questa si fonda sull’intelletto; ed è perciò non solo trascendentale, ma anche semplicemente intellettuale pura. Poichè peraltro in noi c’è a priori una certa forma a base dell’intuizione sensibile, la quale riposa sulla recettività del potere rappresentativo (sensibilità), l’intelletto, come spontaneità può determinare il senso interno mediante il molteplice di rappresentazioni date, secondo l’unità sintetica della appercezione, e così pensare a priori l’unità sintetica della appercezione del molteplice dell’intuizione sensibile, come la condizione a cui debbono necessariamente sottostare tutti gli oggetti della nostra (umana) intuizione; onde le categorie, in quanto semplici forme del pensiero, acquistano realtà oggettiva, cioè applicazione ad oggetti che ci possono esser dati nell’intuizione, ma solo come fenomeno; perchè soltanto di essi noi siamo capaci di avere un’intuizione a priori.

Questa sintesi del molteplice dell’intuizione sensibile, che è possibile a priori e necessaria, può esser chiamata figurata (synthesis speciosa), per distinguerla da quella che sarebbe pensata rispetto al molteplice di una intuizione in generale nella semplice categoria, e che si chiama unificazione dell’intelletto (synthesis intellectualis); ambedue sono trascendentali, non solo perchè esse stesse procedono a priori, ma altresì perchè fondano a priori la possibilità di altra conoscenza.

Se non che la sintesi figurata, se si riferisce semplicemente alla unità sintetica originaria dell’appercezione, cioè a questa unità trascendentale che è pensata nelle categorie, deve, per distinguersi dalla unificazione puramente intellettuale, chiamarsi sintesi trascendentale dell’immaginazione. Immaginazione è la facoltà di rappresentare un oggetto, anche senza la sua presenza, nell’intuizione. Ora, poichè ogni nostra intuizione è sensi-