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analitica dei concetti 127

come questi concetti possono riferirsi ad oggetti, che pure non traggono punto la loro origine dall’esperienza. Chiamo quindi deduzione trascendentale la spiegazione del modo in cui concetti a priori si possono riferire ad oggetti, e la distinguo dalla deduzione empirica, la quale mostra in che modo un concetto è acquistato per mezzo dell’esperienza e della riflessione su di essa, e quindi riguarda, non la legittimità, ma il fatto, onde risulta il possesso.

Abbiamo adesso due specie di concetti, di genere affatto diverso, i quali però si accordano l’uno e l’altro in questo, che si riferiscono ambedue assolutamente a priori agli oggetti: cioè i concetti dello spazio e del tempo, come forme della sensibilità, e le categorie, come concetti dell’intelletto. Voler tentare di esse una deduzione empirica, sarebbe fatica del tutto sprecata; poichè il carattere differenziale della loro natura è appunto in ciò, che esse si riferiscono ai loro oggetti senza aver nulla tolto dalla esperienza per la loro rappresentazione. Se ne è, dunque, necessaria una deduzione, questa dovrà essere sempre trascendentale.

Intanto in questi concetti, come di ogni conoscenza, si può ricercare nell’esperienza, se non il principio della loro possibilità, le cause tuttavie occasionali del loro sorgere; così le impressioni dei sensi danno la prima spinta a spiegare tutta la nostra attività conoscitiva per rispetto a loro, e a costituire l’esperienza; la quale contiene due elementi di assai diversa natura, cioè una materia della conoscenza, che viene dai sensi, e una certa forma che ordina la materia, proveniente dalla fonte interiore del puro intuire e del pensiero; la quale è per la prima volta messa in grado di funzionare e di produrre concetti all’occasione fornita dai sensi. Ma tale ricerca dei primi sforzi della nostra attività conoscitiva per salire dalle singole percezioni ai concetti generali, ha senza dubbio la sua grande utilità, e bisogna esser grati al celebre Locke, che vi ha per il primo aperta la via. Per altro, una deduzione dei concetti puri a priori non può aversi mai per mezzo di