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analitica dei concetti
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4.
Della modalità:

Possibilità — impossibilità
Esistenza — inesistenza
Necessità — contingenza.


Ecco dunque l’enumerazione di tutti i concetti puri originari della sintesi, che l’intelletto contiene in sè a priori, e soltanto in virtù dei quali è anche intelletto puro; solo per mezzo di essi potendo comprendere qualche cosa nel molteplice della intuizione, cioè pensare un oggetto di essa. Questa divisione ricavata sistematicamente da un principio comune, cioè dalla facoltà di giudicare (che equivale a facoltà di pensare); non deriva, rapsodisticamente1, da una ricerca dei concetti puri fatta affidandosi della buona ventura, della cui compiutezza non si può mai essere certi, poichè non procede se non per induzione, senza che si pensi mai a domandarsi in questo modo, perchè sono precisamente questi e non altri i concetti inerenti all’intelletto puro. Ricercare questi concetti fondamentali era un’impresa degna di quella mente acuta di Aristotele. Ma, non avendo nessun principio, Aristotele li raccolse affrettatamente, come gli si presentavano, e ne mise insieme dieci, che chiamò categorie (predicamenti). Dopo, credette averne trovate altre cinque, che aggiunse alle precedenti, col nome di post-predicamenti. Ma la sua tavola rimase sempre incompleta. Oltre di che, vi si trovano anche modi della sensibilità pura (quando, ubi, situs, e così prius, simul) e anche un modo empirico (motus), il quale non appartiene punto a questo albero genealogico dell’intelletto; e vi s’incontrano pure concetti derivati, frammisti ai con-



  1. Rhapsodie, rhapsodistisch sono parole adoperate spesso da Kant: rapsodia della percezione (in contrapposto a connessione, unità); delle conoscenze (in contapposto a sistema). Sono sinonimi di Principlosigkeit, principles (= asistematicità, asistematico).