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102 logica trascendentale

con le sue leggi generali del pensiero, e perciò con se stesso. Ma questi criteri riguardano soltanto la forma della verità, cioè del pensiero in generale, e sono perciò verissimi, ma non tuttavia sufficienti. Giacchè una conoscenza potrebbe esser benissimo conforme alla forma logica, cioè non contraddittoria in se stessa, e tuttavia essere sempre in contraddizione con l’oggetto. Dunque, il criterio semplicemente logico della verità, cioè l’accordo di una conoscenza con le leggi generali e formali dell’intelletto e della ragione, è bensì una conditio sine qua non, quindi la condizione negativa di ogni verità; se non che la logica non può andare più oltre, e non ha pietra di paragone con cui possa scoprire l’errore, che tocchi non la forma, ma il contenuto.

La logica generale risolve dunque l’intera opera formale dell’intelletto e della ragione nei suoi elementi, ed espone questi elementi come principii di ogni valutazione logica della nostra conoscenza. Questa parte della logica si può quindi chiamare analitica, ed è appunto per ciò la pietra di paragone, almeno negativa, della verità; poichè bisogna anzi tutto esaminare e valutare le conoscenze secondo la forma, prima di scrutarle nel loro contenuto, per vedere se contengono una verità positiva in rapporto con l’oggetto. Ma, poichè la sola forma della conoscenza, per quanto si accordi con le leggi logiche, è ben lungi dall’esser sufficiente a stabilire la verità materiale (oggettiva) della conoscenza, così nessuno, col semplice aiuto della logica, può giudicare od affermare checchessia degli oggetti senza aver prima raccolto, al di là della logica, una fondata informazione intorno ad essi, per tentarne poi l’utilizzazione o connessione in un tutto coerente secondo le leggi logiche, o meglio ancor, per farne la prova unicamente secondo queste leggi. C’è tuttavia qualcosa di così attraente nel possesso di un’arte tanto appariscente, qual’è quella di dare a tutte le nostre conoscenze la forma dell’intelletto, — sebbene in relazione al loro contenuto si possa tuttavia restar vuotissimi e poverissimi, — che quella