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76 del sublime e del bello


Hanno le donne un particolar sentimento pel Bello, per rapporto a quel che riguarda esse medesime, e pe ’l Nobile, per quanto debbon esse incontrarlo nell’uomo. Questo, al contrario ha sentimento deciso pel Nobile, come faciente parte delle sue proprie facoltà, e per il Bello, come dovendo incontrarlo nella donna: d’onde emerge che le mire della natura tendono a nobitare costantemente l’uomo mercè il semplice effetto della inclinazione di cui è l’oggetto, e ad abbellire la donna mercè la permanente azione della medesima molla. Così una donna avrà pochissimo a inquietarsi pel motivo che non possede certe qualità trascendenti, o perchè non le si affida la cura degli affari arditi e spinosi. Essa è Bella; essa incanta; e ciò è molto. Essa vuole di più nell’uomo tutti quei Nobili doni che le mancano, e l’elevazione dell’anima sua non si manifesta che in ciò ch’ella è degna di sentirne il valore. Senza ciò, come accadrebbe che tanti uomini di ben ordinaria figura, e qualche volta pure mal largheggiati in ciò dalla natura, malgrado tutto il loro merito morale, pervenissero ad affezionarsi donne si amabili e d’una grazia si seducente? L’uomo, al contrario, è ben più esigente in ciò che concerne gli esterni vezzi della donna: nella finezza de’ tratti di costei, nella sua dolce gaiezza e nella sua amabilità sostenuta, trova un ampio compenso dell’assenza dei talenti ch’è destinato a coltivare egli stesso, e che rientrano a far parte del suo personale appannaggio. Ben potrà la vanità o la moda dare una falsa direzione a queste inclinazioni; essa trasformerà, più d’una volta, un uomo in bellimbusto, ed una donna