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66 del sublime e del bello

parteneva a questo saggio nel quale unicamente mi propongo d’osservare e definire la natura degli oggetti visibili, disposti ad eccitare in noi il sentimento del Bello.

Le qualità nobili di tal sesso attraente che nullameno, non debbono giammai alterare in esso la più dolce impronta della beltà, non saprebbero meglio annunziarsi che colla modestia, specie di semplicità e di degna naturalezza alla quale si riconoscono i grandi caratteri. Sotto il suo velo, lascia scogersi un amabile benevolenza ed un rispetto sentito per gli altri, accompagnati da nobile confidenza e da una giusta stima di se stessi, primo grado dell’anima verso il Sublime. Nel tempo stesso che tal felice accordo ci seduce con commovente attrattiva e comanda il riguardo, protegge, contro la censura e l’invidia, tutte le altre qualità che riconoscono il loro merito principale dal loro splendore. Avranno tali esseri un cuore fatto per l’amicizia, disposizione avventurosa, di cui debbesi tanto più saper grado alle donne che, raramente incontrandosi presso di esse, sempre le abbelirebbe di grazia indefinibile.

Siccome noi ci siamo proposti di porre il lettore in facoltà di osservare e di estimare sentimenti, gli tornerà senza fallo piacevole il conoscere, per quanto è possibile, la differenza delle impressioni prodotte su gli uomini, dai tratti del volto e dal fisico delle donne. Tal deliziosa malia riposa in essenza nella differenza dei sessi, la sua forza è nella inclinazione che gli attrae un verso l’altro, giacchè la natura giammai è rivolta dal suo grande disegno. Tutte le attrattive ch’altri sarebbe tentato di riferire a cause più