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66 viaggio al centro della terra


Un’idea fra le altre mi martellava, idea spaventosa e fatta per porre in tumulto nervi meno sensibili dei miei.

«Vediamo, dicevo tra me e me, noi stiamo per ascendere lo Sneffels. Bene. Stiamo per visitare il suo cratere. Benissimo. Altri lo fecero e non sono morti; ma non è tutto. Se si offre un sentiero per discendere nelle viscere della terra, se questo malcapitato Saknussem ha detto il vero, noi ci perderemo in mezzo alle gallerie sotterranee del vulcano. Ora nulla prova che lo Sneffels sia spento! chi può dire che non ci prepari un’eruzione? Dal fatto che il mostro dorme dal 1229, risulta forse ch’egli non possa risvegliarsi? e se si risveglia che cosa diventeremo noi?»

La cosa meritava ch’io ci riflettessi, ed io ci riflettevo. Non potevo dormire senza sognare eruzioni: ora l’essere trasformato in scoria mi sembrava piuttosto brutale.

Alla fine non seppi più resistere e risolvetti di sottoporre il caso a mio zio con tutta accortezza, e sotto forma di ipotesi affatto inattuabile. Andai a trovarlo. Lo posi a parte de’ miei timori, ed indietreggiai per lasciarlo scoppiare a sua posta.

«Ci pensavo,» rispose semplicemente.

Che significavano queste parole? Stava egli per ascoltare la voce della ragione? Pensava a differire i suoi disegni? La cosa sarebbe stata troppo bella per essere possibile.

Dopo alcuni istanti di silenzio, durante i quali non osavo interrogarlo, egli riprese a dire:

«Ci pensavo. Fino dal nostro arrivo a Stapi io mi sono preoccupato della grave questione che tu mi proponi, perocchè non conviene agire da imprudenti.

— No, risposi io con forza.

— Sono seicento anni che lo Sneffels è muto; ma può parlare. Ora le eruzioni sono sempre precedute da fenomeni perfettamente noti; io ho quindi interrogato gli abitanti del paese, ho studiato il suolo e te lo posso assicurare, Axel, che non ci saranno eruzioni.»

A tale affermazione io rimasi stupefatto, e non potei replicare.

«Tu dubiti delle mie parole? disse mio zio, orbene! Seguimi.»

Obbedii macchinalmente. Uscendo dal presbitero, il professore prese una via diretta, la quale, per un’apertura della muraglia basaltica, si allontanava dal mare.