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viaggio al centro della terra 175

la nostra brigatella, me alla testa, vi si recò senza ritardo.

L’orifizio, quasi circolare, aveva un diametro di cinque piedi all’incirca; il tenebroso tunnel era scavato nel vivo sasso ed accuratamente lisciato dalle materie eruttive alle quali un tempo dava passaggio; la sua parte inferiore sfiorava il suolo di tal maniera, che vi si potè penetrare senza alcuna difficoltà.

Seguivamo un piano quasi orizzontale, quando dopo sei passi il cammino fu interrotto da un masso enorme interposto.

«Maledetto sasso!» gridai incollerito, vedendomi all’improvviso arrestato da quell’insuperabile ostacolo.

Avemmo un bel cercare a dritta ed a mancina, in basso ed in alto: non esisteva passaggio, non biforcazione di sorta. Ero vivamente costernato e non volevo ammettere la realtà dell’ostacolo. Mi chinavo; guardavo sotto il macigno: nessun interstizio al di sopra; ma sempre la stessa barriera di granito. Hans diresse la luce della lampada sopra tutti i punti della parete; ma non gli riuscì di scorgere alcuna soluzione di continuità. Bisognava rinunziare ad ogni speranza di andar oltre.

M’ero seduto per terra; mio zio misurava a gran passi la galleria.

«Ma allora Saknussemm? esclamai.

— Sì, rispose mio zio, fu egli arrestato da questa porta di sasso?

— No! no! ripresi a dire vivamente. Certo questa roccia, per opera d’una scossa qualunque, o per uno di quei fenomeni magnetici che commuovono la scorza terrestre ha chiuso bruscamente il passo. Molti anni sono passati dal ritorno di Saknussemm alla caduta del macigno; ed è cosa evidente che questa galleria fu un tempo la via delle lave, e che allora le materie eruttive vi circolavano liberamente. Vedete: vi hanno fessure recenti che solcano la volta di granito, fatto di frammenti rapportati, di macigni enormi, come se la mano d’un gigante abbia lavorato a siffatta costruzione. Ma venne un dì che la spinta fu più forte, e questo masso, simile ad una chiave di volta che vien meno, ha scivolato fino a terra ed ha chiuso ogni passaggio. È un ostacolo accidentale che Saknussemm non ha incontrato, e se noi non lo rovesciamo siamo indegni di arrivare al centro della Terra!»

Io parlava così. L’anima del professore era passata tutta